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È ancora il momento di investire? (Sì, e ti spiego perché)

“Ma è davvero il momento giusto per investire?”. Quante volte hai sentito o ti sei fatto questa domanda? Ti tolgo subito un dubbio: è sempre il momento giusto per investire, a patto di sapere come e perché lo stai facendo. Che tu abbia vent’anni o novanta, un piano cucito su di te funziona in qualsiasi fase della vita. Credi che negli ultimi 50 anni ci sia stato un solo giorno in cui il mondo sembrava perfetto e non c’erano problemi all’orizzonte? No. Eppure, con alti e bassi, i mercati hanno continuato la loro corsa. Il vero dramma lo vive chi resta fermo a guardare perché aspetta il fantomatico “tempismo perfetto”.


Tempo vs. Tempismo


Nel mondo degli investimenti, “il tempo è denaro” non è solo un modo di dire. Più a lungo stai sul mercato, più sfrutti l’effetto dell’interesse composto: reinvesti i rendimenti e loro generano altri rendimenti, in una spirale che i matematici chiamano esponenziale – ma noi preferiamo definirla “la forza dell’investitore paziente”.

E dimentica le favole di chi vanta “il tempismo”: azzeccare i minimi e i massimi con costanza è quasi impossibile, anche per i professionisti. Molto più realistico stare dentro il mercato e “surfarsi” i movimenti (compresi i ribassi, che in molti casi sono addirittura occasioni di acquisto mascherate).


Accumulo vs. Consumo: Il Fattore Tempo che Cambia Tutto


La storia è diversa se sei in una fase di accumulo (stai ancora versando denaro) o in una fase di consumo (ti mantieni in pensione o con la rendita):

• Se stai accumulando e il mercato scende, di solito è un bene: compri a prezzi bassi e accumuli più quote.

• Se stai consumando (ovvero stai prelevando), un crollo all’inizio può essere devastante: venderesti asset a prezzi bassi e potresti non riprenderti più del tutto.

Non si tratta di azzeccare l’uscita o l’entrata, ma di pianificare prima come gestire questi momenti. Sai di dover prelevare? Tieni qualcosa di liquido per non dover vendere in perdita. È il “rischio di sequenza”: l’ordine dei rendimenti conta quando hai bisogno di attingere al tuo capitale.


Definire il Rischio: Volatilità Vs. Perdita Definitiva


Quando in finanza senti parlare di “rischio”, la maggior parte degli “esperti” pensa alla volatilità – cioè al saliscendi quotidiano dei prezzi. Una giornata con l’indice a -2%? Il rischio è “alto”. Una giornata a +3%? Tutto sembra tornato allegro.

Ma tu, investitore “umano” che vivi nel mondo reale, hai in mente la perdita di soldi vera, quella definitiva: il timore di mettere 10.000 euro e vederli diventare 3.000 senza possibilità di recupero. Quindi c’è una grande differenza tra l’oscillazione temporanea e la botta che ti lascia a terra:

• Volatilità: a volte è solo rumore di breve termine. Se hai il lusso di poter aspettare, un -10% oggi può diventare un +30% domani.

• Perdita permanente: se un titolo fallisce, hai perso tutto. Se vendi nel panico dopo un crollo, cristallizzi la perdita e non recuperi più. Questo è il rischio davvero grave.


Per un ragazzo di 25 anni, la volatilità conta meno: ha tanti anni per far riemergere il capitale. Per chi è più maturo e vive di rendite o pensione, invece, gli scossoni pesano molto di più, perché non c’è abbastanza tempo o reddito da lavoro per rimpiazzare i buchi. In ogni caso, la vera “trappola” è farsi prendere dal panico e vendere in perdita. Ecco perché è fondamentale sapere a monte quanta volatilità puoi reggere senza perderci la testa.


Strategie di Vita: Dal Life Planning alla Bucket Strategy


Non esiste una ricetta universale per chiunque, ma ci sono alcuni schemi collaudati:

1. Life Planning: “100 meno la tua età in azioni” è una formula rudimentale ma esprime un concetto: da giovani possiamo essere più “offensivi” (più azioni) perché il tempo è dalla nostra parte; con l’avvicinarsi di obiettivi importanti (pensione, eredità, grandi spese), conviene diventare più prudenti.

2. Bucket Strategy: suddividi il patrimonio in tre “secchi” –

• uno per spese a breve termine (cash o strumenti molto sicuri),

• uno per il medio periodo (obbligazioni, bilanciati),

• uno per la crescita di lungo termine (azioni, ETF globali).

L’idea è che un crollo azionario non ti obbliga a vendere il secchio a lungo termine quando è in rosso, perché le spese correnti le copri col primo secchio. Non è la bacchetta magica: non aumenta i rendimenti, ma riduce lo stress e ti tiene lontano dalle decisioni impulsive.


“Aspettare il Momento Giusto”? Spoiler: No, Non Aspettare


Guerre, pandemia, inflazione, debiti, crisi energetiche… suona familiare? Fosse per le news, nessuno investirebbe mai. Eppure, chi si è messo al riparo troppo spesso ha perso i rimbalzi successivi. I mercati soffrono, poi rinascono, soffrono ancora e poi ripartono. Se stai fuori troppo a lungo, perdi i momenti chiave in cui si fa gran parte del rendimento.

Se proprio non te la senti di mettere tutto in un colpo, puoi investire gradualmente con un piano di accumulo. La vera catastrofe è stare con le mani in mano a tempo indeterminato: passano gli anni e ti svegli a 50 o 70 anni senza un capitale che abbia lavorato per te.


Diversificare Non Elimina il Rischio, Ma Aiuta (E Tanto)


“Non mettere tutte le uova nello stesso paniere” potrebbe essere l’unico mantra della finanza che regge dall’era dei Faraoni a oggi. Perché? Se un singolo titolo o settore crolla, non trascinerà con sé tutto il tuo patrimonio.

• Azioni di varie zone e settori,

• Obbligazioni di qualità,

• Un po’ di materie prime o oro,

• E un cuscinetto di liquidità per stare tranquilli.

Il lato “negativo”? Diversificare significa anche non fare il +500% sul singolo titolo tech del momento. Ma è un compromesso ragionevole se vuoi evitare tragedie quando il mercato cambia umore.


Conclusioni: Costruisci il Tuo Piano – Insieme


Insomma, che tu sia un ventenne coi primi risparmi o un over 60 in cerca di stabilità, investire con un metodo può fare la differenza tra accumulare ricchezza nel tempo o ritrovarti al punto di partenza (o peggio). Non esiste il momento perfetto né la strategia magica che annulla tutti i rischi. Esiste, però, la possibilità di:

1. Definire i tuoi obiettivi e i tuoi tempi.

2. Scegliere un livello di rischio coerente con chi sei e dove stai andando.

3. Dividere il capitale in modo da affrontare (senza panico) le inevitabili tempeste.


Vuoi finalmente pianificare il tuo futuro finanziario senza ritrovarti col fiato sospeso davanti alle montagne russe dei mercati?


Contattami. Possiamo iniziare insieme il tuo percorso, capire il tuo profilo e strutturare un piano d’investimento che sia solido ma flessibile. Perché credimi: star lì ad aspettare che “passi la tempesta” o che arrivi “il momento giusto” vuol dire sprecare opportunità. Iniziare col piede giusto e con una strategia personalizzata, invece, può cambiarti la vita (indipendentemente dalla tua età).


Se sei curioso di capire come lavoriamo e quali soluzioni sono più adatte a te, fissa una call ora e vediamo se e come posso aiutarti a intraprendere il tuo viaggio finanziario.

La strada c’è. Manca solo il primo passo.

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Marco Clementi

marco.clementi@spinvest.com

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©2024 by Marco Clementi. Iscritto in data 30/05/2022 all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari, con delibera OCF n. 1924

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